giovedì 17 luglio 2025

§ 22.1 La scivolata di Molinari. Parte Prima: gli Echi della stampa.

Pizzicato!

 §22. Facebook è altamente inaffidabile, e non si piò mai essere sicuri dei propri testi affidati ad una così infabbidabile piattaforma, che tuttavia continua ad essere la più diffusa... Noi però continuaimo le nostre riflessioni estemporanee con altri mezzi.

La notizia del giorno riguarda Maurizio Molinari, la cui faziosità sionista è cosa di piena evidenza, e ben nota. Non è questo l'elemento dello scandalo. È che una informazione “di parte” viene spacciata come “oggettiva” ossia come un punto di vista che un lettore sprovveduto può acquisire nel proprio bagaglio di informazioni ritenute "oggettiva", e sulla cui base si possa discutere con altri anche di vedute diverse.

Di Molinari io ho riscintrato ripetute prove di... faziosità, se il termine è quello giusto. Ma altrimenti in concetto è questo: lui, al pare di altri della sua stessa natura e specie, vede e legge il mondo in un modo che che sia compatibile con i desideri e gli interessi della parte con la quale è sempre stato, di cui ha sempre fatto parte, cioè l'unverso ebraico sionista. Ma anche in questo caso l'interesse non è la Verità, che ognuno di noi cerca eche può essere perfino amara ed implacabile. No! L'interesse non è mai stato quello della verità. L'interesse è sempre è quello dell'Hasbara, di fare Hasbara, cioè secondo il sgnificato del loro termine è da dare a tutti noi gentile, goym, inferiori, una immagine utile e positiva per Israele, e più in generale per il mondo ebraico, che io vedo sempre pià intriso, fagoctato dal sionismo, che io ritengo una una assai grave di "primatismo razziale a carattere globale", dove il globale non significa che i suoi effetti nefasti cadono solo sui palestinesi di Gaza, ma che ce li ritroviamo anche in redazioni come quelle di Repubblica, d proprietà di un "ebreo" come Elkann, e sempre sotto influenza ebraica: detto come dato oggettivo e senza nessunissimo giudizio di valore.

La mia prima impressione di Maurizio Molinari, sempre rimasta e confermato nel tempo, fu quando negli Usa era uscito il libro di Mearseheimer e Walt, sulla "Israel lobby e la politica estera americana". Luidava il libro già per demolito e liquidato: per nulla vero! Fui il primo a leggerlo in traduzione italiana ed il libro è stato tradotto in tutte le lingua e resta un caposaldo sull'argomento. Manca un equivalente in italiano che descriva l'influenza capillare della Lobby ebraica in Italia, sui suoi uomini, sui suoi cnali di finanziamento, sul modo di operare.

Di fronte alla enormità del Genocidio di Gaza, non più occultabile, anzi peggio: non hanno più interesse ad occultare e se ne infischiano apertamente e sfacciatamente di quello che possa essere il nostro giudizio, la nostra riprovazione: ci giudicano deboli ed impotente. Anche Facebook è cosa loro e la possono utilizzare a loro piacimento:

• se serve per plasmare la testa della gente come loro vogliono, va bene.

• Ma se uno su cento non si lascia plascmare e rischia di aprire gli occhi agli altri 99, allora intervono i "nostri standard": la devi pensare come vogliamo noi e conte ti diciamo noi!

Insomma, il caso è interessante da seguire nella sua genesi e nei suoi sviluppo. Non potendolo fare su Facebook raccolgo e mettono in ordine i link qui di seguito, in ordine casuale:

1. Professione Reporter: 14 luglio 2025. - Sembra essere questa la prima notizia, che io oggi trova ripresa con toni isterici dalla:

2. Fetida Rassegna Stampa Sionista, 17 luglio 2025, che riprende dal solito "Libero", al quale ho inviato una lettera di commento: si guardano bene dal rispondermi. Chissà perchè danno sempre l'indirizzo delle redazini a cui scrivere, quando poi non rispondono mai... Al tempo di Piombo Fuso avevo mandato al Giornale, allora diretto da Giordano, una lettera assai bene argomentata, ma dove mi sfuggivano alcune espressione emotive rivolte al giornalaio/giornalista, tipo testa di ***, lecca***, e simili: per queste, non per gl argomenti seri, minacciava di querelarmi... cosa che poi non fece... Io ero pronto...

• Analisi testuale della titolazione e del testo:

a) “...per avere osato criticare l'ulrà pro-Pal Albanese". e srebbe questo "giornalismo professionale"? Non si può criticare Maurizio Molinare? E chi Geova in persona?

b) “frullatore di esposti”? Un esposto è un esposto, non un frullatore. L'Ordine dei Giornalisti, creato dal fascismo e di cui si era chiesto l'abolizione, non esiste solo a tutela dei giornalisti, non è un sindacato con la Federazione della Stampa, esiste anche a tutela dei Lettori che non sono “bestie" alle qual si possono propinare le più smaccate menzogne.

c) Il Comitato Wiesenthal: che roba è? Un Contro-ordine giornalistico? Chi vi si nasconde dietro? L'Ordine dei Giornalisti è un organo deputato... Il Comitato Wiesenthal è essa stessa organizzazione di parte, sionista. su cui andrebbe aperto un discorso, che qui sarebbe troppo lungo da svolgere.

d) Io #nonstoconmolinari e non ne ho mai sopportato l'informazione che mi trovo a subire nelle sue numerose comparsate televisive, dove non ho mai occasione di poter intervenire in replica: il telespettatore è succube e vittima indifesa.

– Se è Carlo Verdelli quello che apre la petizione, io ne ho una da raccontare. Quando era lui direttore di Repubblica, prima di Molinari, apparve sotto la sua direzione a firma Berizzi un articolo che mi rguardava che che mi voleva "licenziato" dalla mia Università La Sapienza, dove invece sono andato regolamrnte in pensione con attestato di benemerenza e Medaglia (qui assunto come Logo) per il lungo servizio prestato: nella querela mi bastò presentare il Diploma di Benemerenza... Omissis.... Il fatto divertente fu che qualche settimana dopo ad essere "licenziato" di brutto fu lo stesso Carlo Verdelli, cui successe Maurizio Molinari... Naturalmente, io non ero e non sono in grado di sapere cosa era successo dietro le quinte. Ne parlai con Giulietto Chiesa che mi aveva telefonato lui, se ben ricordo... Strana mi è parsa la morte di Giulietto Chiesa che subito dopo sarebbe stato un commentatore formidabile di ciò che succedeva in Ucraina... Altro che un Molinari, un Verdelli, una Battistini. Queste strane ed improvvise morti non mi convincono...

e) Il Video Rai. Affermazioni gravissime, che comportano da parte della dott.ssa Albanese una querela immediata: dici che ho preso soldi da Hamas? La cosa è vera o non vera. Se vera, deve essere dimostrata, e Molinari deve dimostrarlo in giudizio. Io non ho fiducia incondizionata nella Magistratura: è permeabile come ogni istituzione umana. Non ero presente nella causa a Berizzi, che mi voleva licenziato dalla mia università. Mi è stato riferito dal mio avvocato, Lorenzo Borrè, il PM aveva posto una domanda essenziale alla controparte: Caracciolo è stato licenziato o non è stato licenziato? Risposta: Mah... Poco prima della prima udienza hanno chiesto una transazione, ma su Repubblica non sono stati tolti gli articli che mi riguardano, ed ogni tanto qualche sprovveduto abbocca, pensando che ciò che si trova scritto sui giornale, ipso facto è la Verità!

f) “dimostra di conoscere bene..” - Conosce a modo suo ed a comodo suo e dei suoi referenti. Ogni esposizione di fatti, se non li altera scopertamente, riflette sempre il cervello, gli interessi, i desideri, le pulsioni di chi espone gli stessi fatti. Le Pulsioni Sioniste di Maurizio Molinari sono ben note a chi segue "le tensioni" mediorentali.

g) l'estensore del testo, tal Antonio Castro, sa nulla del fatto e reitera le affermazioni di Molinari, che hanno dato adito all'esposto e forse ad una querela che mi sembra non solo doverosa da parte della dott.ssa Molinari a tutela della sua immagine, ma anche a tutela delle moltissime persone che l'hanno seguita dandole credito. Ed è cosa di cui un Ordine dei Giornalisti che abbia un minimo di senso debba farsi carico con un procedimento disciplinare interno. Il Comitato Wiesenthal non è soggetto che abbia titolo sulla questione: a comparire è lo stesso Maurizio Molinari con tutti gli avvocati che vuole ed ai qual deve conferire mandato.

h) «in questa ridda di esposti e contro esposti». L'esposto è uno solo: quello cagliaritano. Degli altri nonsi capisce bene di cosa si tratti... Se accanto all'esposto vi sia già stato querela (termine 90 giorni), o si aspetti il disciplinare dell'Ordine, non si legge al riguardo. Per adesso sembra che mediaticamente si tenti di confondere le acque.

i) Cosa la dott.ssa Albanese sostenga nelle sue Relazioni non abbiamo bisogno di trovarcelo riassunto e distorto da Libero, le cui scrivanie sono state constatare da apposita manifestazione in quanto "sporche di sangue". Figuriamoci se possiamo attingere da questo fonte non molto limpida.

j) «A stretto giro arriva un contro esposto del “Comitato Wiesenthal” - sottoscritto da chi sta dalla parte della libertà di espressione- in cui si chiede dell’Ordine di prendere posizione in ogni modo e in ogni sede, in difesa della libertà dei giornalisti di riferire informazioni di cui sono venuti a conoscenza in ragione della loro professione e chiediamo che venga condannata qualsiasi censura che possa impedire di fatto il formarsi di una libera opinione tra il pubblico».

– Mi convince assai poco la titolarità di questo fantomatico "Comitato Wiesenthal" a presentare un controesposto: vi è una chiara lesione personale (soldi da Hamas), roba da querela penale: se è lo stesso Comitato Wiesenthal che ha passato la notizia, come fonte, a Maurizio Molinari, si presenti in giudizio, a difesa di Molinari, per dare la prova della "dazione di denaro"... Quanto poi a censura la pretesa è esilarante: noi qui scriviamo su questo blog, perchè siamo stato "censurato" da un proprietario nominale che è notorialnente "ebreo" (non è una offesa il dirlo) e filoisraeliano (la redazione di Libero è notoriamente filoisraeliana). Quindi voler gioca sull'espressione "ebreo Molinari" denota ambiguità: una volta chiesi all'eccelso sionista Giorgio Israel, defunto e "collaborazionista" fisso di "Informazione Corretta" si potesse dire "ebreo" ad un ebreo, senza che ciò suonasse offesa... Mi rispose che si poteva... Poi non approfondimmo, perchè con i Sionisti è difficile se non impossibile intrattenere rapporti di qualsiasi genere... Almeno a me non riesce: l'ultimo caso è occorso con Ariel Toaff, che da sionsita risiede in Tel Aviv.

k) «Scorrendo il contro esposto»: dove è stato pubblicato? Io ancora non ho visto nulla, ed al momento non so se è nella privata disponibilità di Libero o lo si trova leggibile in rete da qualche parte... Cercheremo.

l) «Scorrendo il contro esposto salta fuori che Molinari è già stato messo alla gogna proprio su un giornale. Senza che alcuno si sia preso la briga di presentare un esposto contro Il Mattino di Foggia. Basta farsi un giro su internet per scoprire che il giornale locale definisce senza tanti giri di parole «...l’ebreo Molinari...».»

– Non sapevo che Molinari fosse un "ebreo", e poco mi interessa ed influisce, ma il punto resta: dire ad un "ebreo" che è un "ebreo" significa metterlo alla gogna? Ce lo facciano sapere... Io mi ero posto il problema con Giorgio Israel, e ne ho detto sopra. Al massimo l'illecito può esservi nel dire "sporco ebreo", ma qui non si parla di "sporcizia", non ne è fatta menzione alcuna.

m) ««A noi preme sottolineare la contraddizione di chi chiede sanzioni per Molinari, ma è disposto a tacere ed accettare che chiunque tra i colleghi possa esprimersi liberamente contro Israele e i suoi leader, dei quali si può dire di tutto senza difficoltà o timore di essere richiamati al rispetto di regole deontologiche. Dovremmo chiedervi ad esempio di sanzionare», scrivono dal Comitato,»

– No! Eletti signori! Qui tentate di prendere per i fondelli... Il "vostro" Molinari ha detto una cosa ben precisa: che la dott.ssa Albanese "è finanziata da Hamas", che prende soldi, secodno il comune modo d intendere: è roba da querela penale prima ancora che da procedimento disciplinare interno ad un ordine professionale, che pure deve occuparsene. Quanto poi a criticare la politica genocidaria di Israele è cosa che ognuno può fare, sia egli un giornalista o un comune cittadino anche analfabeta. Sono cose diverse e voi adottate una tipica tattica: cambiare il piano del discorso. Tattica puerile...

n) ESILARANTE: «chiunque tra i colleghi possa esprimersi liberamente contro Israele e i suoi leade» - Israele e i suoi leader non sono "come" la Santissima Trinità e la Vergine Immacolata Maria, ma assai assai ed assai di più: non si può "osare" di parlarne.

o) I SACCENTI: ««Il Mattino di Foggia che titola “L’ebreo Molinari attacca Francesca Albanese”? In questo caso è rispettato il codice deontologico? (Testo Unico dei Doveri de giornalista art. 2 e 6 e Carta di Roma del 2008, nonché Carta di Assisi del 2019).»

– Poco fidandoci delle citazioni altrui, andiamo a guardarcela alla Fonte, che intanto non è un testo di legge superiore al Codice Penale ed alla Costituzione della Repubblica Italiana.

• Questo il link del Testo Unico che si puà scaricare in pdf.

– Visto che ci siamo, ce lo leggiamo tutto: «Art. 1 (che viene prima del 2) E diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, LIMITATA dall'osservanza delle norme di legge dettate a tuteal delle personalità altrui... [in questo altrui è includa la dott.ssa Albanese? Il Comtato Wiesenthal ha fornite esso la rpva che Francesca Albanese abbia preso o prenda dei soldi da Hamas?]. Art. 2: Che ci azzecca con l'affermazione secondo cui senza dare prove la dott.ssa Albanese abbia preso soldi da Hamas? L'art. 2 per chi lo legge non offre lincenza di diffamare...».

– Non ci azzecca! La menzione è fatto per impressionare ma esula dal contesto della fattispece concreta: se la Albanese ha preso dei soldi, o sono veritiere le altre cose dette, il "giornalista" Molinari deve provarle davanti ad un giudice, disciplinale o penale, ed alche davanti al Tribunale dell'Opinione Pubblica dei lettori di giornali e spettatori televisivi.

p) «A noi preme sottolineare la contraddizione »: Non sei tu che devi rilevare o sottolineare, ma l'autorità giudicante a fronte di chi presenta l'accusa e di chi avendole titolo è chiamato a rispondere delle accuse: non è il Comitato Wiesenthal, ma lo stesso Maurizio Molitare rappresentao da un suo legale fornito di mandato.

q) PUERILE: «Dovremmo chiedervi ad esempio di sanzionare», scrivono dal Comitato,» - In questi caso mi ricordo sempre di un vigile che infliggeva una multa ad un trasgressore colto il fragranza, e questo si difendeva citando il caso di uno che avrebbe fatto la stessa cosa. Il vigile: io qui ora vedo te! Se dovrà aprirsi un procedimento contro il Mattino di Foggia, sarà un altro caso... Qui ora si tratta di Albanese vs Molinari: questa la causa!

r) «È bizzarro che - nel carosello di chi si schiera a favore o contro Molinari- gli unici a tacere siano proprio gli storici editori della famiglia Elkann.»

– Non conosco gli Elkann, intendo personalmente... Non li incontro in qualche festa o sodalizio privato. Ma morte mi è venuta la curiosità su una strana coincidenza che mi riguardava direttamente: Sotto la direzione di Claudio Verdelli a firma del giornalista Berizzi il quotidano Repubblica pubblicava la notizia ASSOLUTAMENTE FALSA al 1000% che io sarei stato licenziato dalla mia Università di Roma La Sapienza, e qualche settimana dopo era il proprietario Elkann che licenziava in tronco Verdelli: non credo che Elkann si sia mai accorto della mia esistenza, ma la coincidenza è davvero curiosa. Allora non furono date motivazioni pubbliche della sostituzione di direttore... Credo che ai padroni importi poco dei servi... Ricordo una foto dove Molinari seduto accanto al giovane Elkann si sganasciava dalle risate... Non so cosa si raccontassero! Non siamo addentro ai loro affari, "sporchi" o meno che siano: ne siamo le vittime!

3. Il Riformista. 17 luglio 2025 (due ore fa). Non ci affatichiamo ad una ulteriore analisi del testo, che è in linea con il precedente. Vi è un piccolo gruppo di sfegatate testate sioniste: il Foglio, Libero, il Giornale, il Riformista... che costituiscono una sola voce sempre a sostegno di Israele perinde ac cadaver. Non che le altre maggiori testate non siano sempre dalla parte di Israele, ma lo fanno in modo più sfumato. Quel resta da vedere, nei prossimi giorni, quale sarà la decisione dell'Ordine dei Gornalisti, e se vi sarà una querela penale.

4. Perché non ne parlano gli altri giornali? Omertà giornalistica?

5. Dimitri Buffa: una vecchia favola del più becero sionismo. Questi sono i Campioni che vediamoscendere in campo... In certo senso, se lo si può dire, con rispetto delle persone e senza sminuire l'importanza e la serietà delle cose, è... divertente! Si consideri che Molinari è uno dei Pezzi Grossi del Sionismo in Italia, al pari di altri che non chiamo per nome, ma che sono ben presenti a chi segue queste cose. I Dimitri sono dei pesciolini, dei gregari. Anche qui si tenta di strumentalzzare l'«ebreo», che è stato palesato non dalla stessa Albanese, o dall'avvocato sardo, ma da un quotidiano che ne ha riferito: il Mattino di Foggia che si vorrebbe chiamare alla sbarra per aver detto non il falso, ma il vero (a quanto pare) dicendo che anche Molinari è un "ebreo". Vero o falso? Ma vero o falso che sia, dove starebbe il reato? Uno può essere genovese, ma vero o non vero, dove sta la rilevanza penale? È un vecchio trucco... vittimismo. Del vittimismo ne hanno fatto una Industria, come ha ben descritto ben altro "ebreo": Norman G. Finkelstein. Dire "pro Pal" è chiaramente dispregiativo, e ben più grave che dire a un ebreo che è un ebreo: normalmente, chi rivendica di esserlo, se ne sente fiero! E lo dichiara pure! Albanese "contestata" da chi? Da chi ne ha ben motivo! Dai responsabili del genocidio stesso, ma non da chi questo genocidio condanna. Ricostruisce le accuse mosse da chi? Dagli imputati e condannati come criminali dalle Corti di Giustizia? Sanzionata dagli Stati Uniti? Se mai vi fosse una riedizione del Tribunale di Norimberga, politici americani e israeliani dovrebbero comparire davanti a questo Tribunle ed il loro stato venore definito come "criminale" nel senso che Karl Jaspers aveva dato nel 1959 in un suo libro riferito allo stato nazista: qui siamo assai peggio, ma in uno stato di impunità. Una "sorta di memoria difensiva"? Il Comitato Wiesenthal non si sa cosa sia e non mi pare sia legittato in giudizio: se presento un'accusa contro Sempronio, mi aspetto di vedere in giudizio Sempronio, non Tizio, a meno che non sia corresponsabile delle cose per cui accuso Sempronio. Se così fosse, muoverei accusa anche contro Tizio. Le parti dono due in giudizio, non tre. Opinioni a corredo di "fatti ben documentati"? e qui ti voglio! Dammi, dacci la prova che la Albanese era finanziata da Hamas, e simili. Queste cose prima si provano, e poi si dicono! La libertà di espressione è quella che normalmente viente tolta a noi, e ci viene tolta d quelli che ora la invocano per se, rivendicameno una libertò di diffamazione ed una apologia del genocidio, cosa per la quale in Germania per l'«Olocausto» si scontano parecchi anni di carcere oltre alla morte civile. Antisemitismo? È ora di finirla con queste vere "fandonie". Le ragioni dello Stato di Israele? Non ne ha nessuna! Altrimenti, per par condicio, si dovrà anche dire che pure lo Stato nazista aveva le sue buone ragioni. Documenti ufficiali? Su Repubblica è pure riportato che io sarei stato licenziato. Ma non è vero! E chi lo ha scritto ha dovuto fare ammenda. Ambiguità chi lo dice? Quelle della Albanese sono affermazioni nette e chiare che non lasciano adito a dubbi. Le ambiguità sono tutte sulla Narrazione del 7 ottobre, che in ogni caso non possono in nessun modo legittimare il genocidio del popolo palestinese che è tuttora in corso e sotto gli occhi del mondo intero. Spero che il quotidiano di Foggia scenda in campo: gli ho mando questo post. Non mi pare che sia un quotidiano "minore" rispetto a quello a cui scrive Buffa, o a Libero, o al Riformista, del gruppo delle testate sionista, perinde ac cadaver.

6. La lettera aperta del 100 giuristi a sostegno di Francesca Albanese. Basta leggerla per trovare confutati tutti gli articolo pro Molinari che escono a suo sostegno da parte di suoi sodali e correligionari. Noi li analizziamo, fino a stanchezza, per ricervarne elementi nuovo ed utili di conoscenza: tralasciamo quello che ci pare ripetitivo.

7. Essendo al momento, e forse per sempre, bloccato nel mio principale profilo facebook, riporto qui da parte di non altro profilo facebook, che non posso "condividere" (collegare) con il mio. Vi si trova un'ampia e articolata gamma di opinioni che mai si potrà leggere sui canall ufficiali, cartacei e online.

8. Altro profilo facebook. I commenti sulla rete, quando te li lasciano fare, sono assai più interessanti e veritieri delle chiacchiere dei talk show, con interventii pilotati ed un pubblco pagato per applaudire a comando.

9. In parlamento. Interverrano a coprire Molinari i soliti Donzelli, Gasparri, Bocchino... gli altri? Li vorrei vedere ora gli stessi che hanno rilasciato dichiarazioni contro i contestatori che erano andati a manifestare in Milano davanti alle sedi di Libero e del Giornale, entrambi di proprietà Angelucci.

10. Eccoli, quelli del Comitato Wiesenthal: si tratta di una Lettera, non in senso tecnico di un contro-esposto, come si leggeva in Libero. Volendo anche questo che io scrivo potrebbe essere una Lettera da nviare all'Ordine dei Giornalisti, non un atto procedimentale che inizia un procedimento: l'Ordne dei giornalisti deve aprire un giudizio. Questi del Wiesenthal non si sa chi siano ed a che titolo scrivano. Si interessano di Olocausto? Se questo è il loro oggetto, a che titolo intervengono su quella che appare un'accus grave priba di fondamento: soldi presi da Hamas ed altre affermazioni che NON risultano da prove documentali. Dopo il vero Genocidio di Gaza, è giunto il momento di considerare l'attività di centri come quello Wiesenthal. Che ci azzecca?

– » per aver esercitato il diritto alla libera informazione« E no! Qui non si tratta di "libera informazione", ma di libera diffamazione che per privilegio ebraico-sionista resta normalmente impunita. «controversa» la fgura della dott,ssa Albanese lo è soltanto da voi, e per voi, ossia la parte in cuasa, che deve rispondere non dell'«olocausto» dii 80 anni fa, su cui svolgete le vostre "ricerche", ma del genocidio di oggi, in Gaza, assai più e meglio documentato del vostro, e che voi tendere a Negare, giacchè l'Unico genocidio vero è solo il vostro...  Signori, tutte le Narrazioni devono adesso venir riviste, con metodo scientifico, con libertà di ricerca assicurata e garantita, con confronto e dibattito fra esperti e cultori della materia...

– Non leggo il testo straniero che inizia con un smbolo ebraico, cioè di parte. La questione ridotto all'osso è molto prosaica: la Albanese ha preso soldi da Hamas? Lo si deve dimostrare in tribunale, con prove portate in tribunale, non dei links spesso fasulli. Noi aspettiamo che queste prove vengano esibite... in tribunale! Poi, per sfizio, ci tradurremo il link (che sarebbe la "prova"). Può darsi che qualcuno si sia già preso la briga di decostruirlo. Quanto al 7 ottobre, al fatto che Hamas possa o non possa essere considerato un movimento di resistenza legittima è questione altra che ora qui NON rileva!

11. Ce lo siamo letti il link del Comitato Wiesenthal sul quale basa tutta la sua argomentazione, ce lo siamo letti in traduzione automatica: non dice assolutamente un *** in relazione al fatto di rilevanza penale (che Albanese ha preso soldi da Hamas e che Guterriez avrebbe fatto affermazioni lesive per Albanese): nulla di nulla. Assolutamente nulla. Tutto il resto illazioni e chiacchiere assolutamente opinabili, come la dichiarqazione IHRA di antisemitismo. Roba di una oscenità tipica dell'intraducibiile concetto ebraico di chutzpah! Se tutte le prove a carico sono queste! È difficile immaginare un eguale e superiore faccia tosta, indecenza, arroganza, oscenità. Questa porcheria esibita come prova documentale non merita neppure di essere letta, discussa ed acquisita agl atti: è totalmente estranea alla causa al pari che si in un processo per furto di un asino si introduccesero prove per furto di galline o  anatre.

– Se si vuole insinuare che qualche partecipazione ad convegno, eventi a quali si è invitati, si tratta di un'esperienza che quanti lavorano nelle università condividono: se ti invitano ad un convegno, per giunta in sedi lontane, è costume che chi organizza il convegno, paga le spese. Ma se dovesse valere l'argomento inverso, si potrebbe facilmente indagare quante volte lo stesso Molinari è stato invitato in Israele a vario titolo: non credo sia andato a sue spese. E lo stesso si potrebbe dire di numerosi giornalisti italiani che in Israele ci andavano e ci vanno per ricevere premi, e politici, e tutti... quelli che hanno nel cuore il passaporto di Israele... E che dire del fiume di danaro che ogni anno, sul bilancio statale di Israele, si riversa in Italia, per oleare giornalisti e politici: non ne ho il titolo o la competenza, ma sarebbere una bellissima inchiesta: il denaro che l'Hasbara utilizza in Italia! Altro che "finanziamento"!

12. Dalla parte di Molinari chi? Voi! Fatecelo sapere, cosi possiamo sapere quanti e chi siete. E quualcuno potrà scrivere quel libro sulla Lobby ebraica in Italia, che ci manca... Qualcosa di comparabile con il cpolavoro di mearesheimer e Walt, che resta un classico e che non è stato per nulla liquidato e demolito come Molinari pretendeva, parlandone dagli Usa, appena il libro uscì nell'edizione inglese. Da allora è stato tradotto in tutte le lingue e resta un caposaldo nella letteratura sull'argomento.

– Il bue che dà del cornuto all'asino, qui in fatto di ignoranza... ma anche di pudore. Il normale ignorante ha in genere pudore per la sua ignoranza, ma questi sono ignoranti senza pudore e con una infinita arroganza. Prtende di essere un esperto di deontologia professionale, per 50 anni di esperienza, ma lo pretende solo lui, e non sta a lui giudicare... Pensa che basta dichiararsi e schierarsi per far vincere i propri. Era un passo necessario quello di rivolgers all'Ordine dei giornalisti, ma la strada giusta è quella della querela penale. Il ricorso presso l'Ordine può essere un pssaggio preliminare, ma poi la parola resta al giudice penale... Ed anche qui non si può essere certi in assoluto, ma sarà un momento chiarificatore. un momendo di dibattito pubblico dove giudice supremo è il popolo italiano, nel cui nome vengono emanate tutte le sentenze.

13. Il Fatto Quotidiano. Finora l'unico giornale di una certa importanza che tocca il tema. L'episodio è rivelatore del grado di asservimento dell'informazione italiana e dello stesso ceto politico: si tengono per mano. Bisogna andare sui social e in internet per trovare una qualche libertà di opinione e di posizione. Ma anche qui la censura non manca, e vengono censurate le voce critiche verso Israele, ed invece potenziati e finanziati i siti a sostegno. Vi sono poi anche i troll a busta paga... Addirittura reparti dell'esercito israelano dedicati all'azione in rete: ne parla Jeff Halper, in un suo libro tradotto in italiano.

14. E poteva mancare il Moked? Il dossier citato sarebbe la schifezza che abbiamo visto sopra... Ma quale credito può darsi ai dossier israeliani? Loro stessi sanno per primo di NON essere creduti, ma se ne infischiano altamente e ci ridono sopra.

15. La Voce dei Cittadini. Vi si trova una più ampia ricostruzione della vicenda.

16. Ancora il Riformista, che fa parte de gruppi sionisti sfegatati, perinde ac cadaver. Queste testate non hanno come loro riferimento il cittadino italiano, i cui interessi sono posti in primo piano. Sono este che hanno  particolari rapporti con lo Stato di Israele, che noi non possiamo conoscere, ma che intuiamo. Qui non si tratta di vincere o perdere una partita: sulle nostre ragioni non abbiamo il benchè minimo dubbio, e non ci serve un terzo, sia pure giudice, per esserne convinti o meno. Si tratta di verificare lo spirito pubblico d questo disgraziato paese, che è pur sempre in nostro: la nostra Unica patria! Non ne abbiamo nessun altra dove andare, dove cercar riparo. Se l'Ordine dei Giornalisti, e di seguito il Giudice penale, daranno le risposte che si aspettano, non ogni speranza è perduta. E sarà possibile una Rinascenza della Nazione italiana. Per questo seguiamo con molto interesse il caso, ma non spirito agonistico o fazioso: ci muoviamo ed operiamo dentro l'ambito della Costituzione vigente.

– Il fetido articolo non è tecnicamente apprezzabile. Il "contro-esposto” semplicemente non ha titolo di rappresentanza. L'esposto è firmato da 100 Avvocati che titolo ed esercizio professionale, ed ai quali verosimilmente la dott.ssa Albanese (alla quale è stato pure contestato il titolo di Avvocato, che potrebbe anche non avere, ma senza che ciò nulla tolga la validità intrinseca delle sue Relazioni). Al contrario il cosiddetto Comitato Wiesenthal non si s giuridicamente cosa sia e non reca nessun nome di legale rappresentante e responsabile. Ma se gli si rconosce titolo, allora anche noi abbiamo eguale tutolo avendo oggi indirizzato all'Ordine dei Giornalisti una nostra Lettera aperta, n pratica un Esposto, dove lamentitamo lesioni subite da Repubblica sotto tre diversi direttori: Ezio Mauro, Claudio Verdelli, Maurizio Molinare, in continuità di lilea editoriale. Abbiamo inoltrato con lettera semplice, ma se sarà formalmente necessario noltreremo con PEC. Il nostro “esposto” in modo del tutto autonomo si aggiunge a quello dei 100 Avvocati in difesa e tutela della Dott.ssa Albanese.

– Dire "pro Pal", come si legge nella fetida Rassegna è un insulto, una offesa che colpisce non tanto i sostenitori della causa palestinese, quanto offende le vittime di un Genocidio che solo un Molinari puà negare esser tale, per evidente e conclamata partigianeria, derivante dal suo essere "ebreo", dal suo essere "sionista". Non condannimo fermamente le responsabilità israeliane, ma non abbiamo bisogno di offendere nessuno: la gravità stessa dei crimini parla da sola!

– Quale sarebbe il "mestiere" di Maurizio Molinari? Qui evidentemente non ci intendiamo, ma non vogliamo contendere: ognuno si tenga le sue vedute! L'avvocato caglartano, cassazionista, è appunto un avvocato che in quanto tale sa quel che dice, e sa di dovers confrontare davanti ad un giudice con un colega di pari grado. Di tal Aldo Torchiaro non sappiamo quale sia la professionalità: giornalista? docente di Storia delle Dottrine Politiche, materia che riteniamo di conoscere non meno di lui, ma che qui entra n scena come "giornalista" e... udite udite "comunicatore politico". Non riteniamo di prestargli credito e maggiore attenzione. Le sue affermazioni sono patetiche e risibili. Molinari una delle penne "più autorevoli"? Per chi? Per lo stesso Torchiaro, e per i suoi amici. Noi fin dai ricordi più remoti ne conserviamo una ben diversa opinione: influente certamente, se toccava a lui approvare o non approvare gli articoli suo Repubblica (che anche sotto la sua direzione ha continuato a perdere copie); "autorevole" significa ben altra cosa: per noi non è stato mai "autorevole", ma fra quanto di più negativo possa esservi nel giornalismo italiano. Abbiamo abbastanza pratica di decostruzione del linguaggio per ricondure ogni articolo, ogni discorso di Maurizio Molinari alla sua matrice ideologica, che non ha nulla a che fare con la massima giornalistica dei "fatti separati dalle opinioni": abitualmente, Molinari piega i fatti alle sue opinioni, ai suo desideri, alle sue opzioni politiche. Se crede che una persona istruita non lo capisca, ne sminuisce l'intelligenza.

– Mamma mia! L'art. 21 invocato da chi meno ha il diritto di farlo... Ma l'arte della retorica e della menzogna consente questo ed altro. Basta! Non riteniamo di doverci attardare oltre nella lettura di un articolo che anche giornalisticamente vale zero. Non informa su nulla e ci fa sapere che lui sta con Molinari. Lo abbiamo capito! Il Contro Esposto io non l'ho letto... Quanto poi ai giornalisti che sarebbe a sostegno di Molinare si tratta di sapere se si è giornalisti in quanto iscritti ad un Albo o in quanto si esercita una professione che consiste nel dare informazioni che abbiano determinate caratteristiche: che questi presunti giornalisti ci facciano sapere che stanno dalla parte di Molinari, buon per loro ma a noi interessa e non impressiona minimamente. Io qui parlo da Lettore di ciò che altri scrivono e sul quale dovrei avere il diritto di dare un giudizio come Utente Finale del mestiere di un giornalista. Il giudizio è negativo e la bocciatura è data con i voti più bassi. Esilarante! Le voci libere! Voce libera è quella della dott.ssa Albanese, che in Israele e in Italia (Molinari e soci) si vorrebbe screditare, ma ad esseri screditati sono quanti la attaccano. Per fortuna, dopo che si è attaccata la dott.ssa su un punto estraneo, l'essere lei avvocato o meno in senso professionale, ora trova 100 Avvocati che sono scesi in campo a difenderla. Avvocatesse lo è in modo eminente: avvocatessa del popolo palestinese, della centinaia di migliai di vittime che sono già state uccise ed altre che sono in procinto di essere uccise. Non conosco avvocato più grande in questa causa.

– In conclusione, per non sembrare evasivi, il presunto articolo dii un presunto giornalista di un presunto quotidiano è decisamente idiota e senza ombra di dubbio. La fattispecie ipotizzata da ben 100 Avvocati che ci hanno messo la forma di diffamazione a mezzo stampa. A deciderne in prima istanza disciplinare è lo stesso Ordine dei giornalisti al quale è stato fatto ricorso; in seconda istanza il giudice penale. Se io dico che un  tal Torchiaro mi ha dato dei soldi per non importa quali fini la cosa può essere vera o non vera: di questa si tratta. Non di altro. Tutto il resto che in questo e simili articoli si legge, uno che ripete l'altro,  è chiacchiera diversiva quanto falsa e spudorata.




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